UN ANNO DA TESTER

Mi chiamo Alessandro Annunziata e sono il signor nessuno. Sottolineo. Il carpfishing è una parte importante di me non l’hobby, la passione e nemmeno una malattia ma qualcosa di più profondo. Potrei contare sulle dita le volte che in una giornata non ho avuto pensieri su rig, boilies e strategie. Vivo al sud, in Basilicata, regione dove il carpfishing si respira appena rispetto ad altre più consolidate realtà italiane e sono stato tra i primi pionieri qui, uno di quelli a cui ridevano in faccia, che alle richieste di materiale nei negozi si sentiva sempre rispondere “Che cosa?”. I cataloghi erano colorati fogli A4 spillati, senza o con poche immagini bianco e nero, tabelle di Excel con codici e prezzi più che altro e feci tanti sacrifici per avere una prima minima attrezzatura per dare la caccia alle carpe della mia terra. Bella, incontaminata e dura che per tanti anni mi ha svezzato, spaccato le ossa, e ribaltato ogni pensiero e teoria e continua a farlo ancora oggi. La amo profondamente, senza invidiare le Big Carp che qui, per natura, non ci sono. Ho fatto e faccio la mia “gavetta” e le mie esperienze senza aver alcuna meta arrivistica, mi emoziono ancora quando sfoglio alcune vecchie riviste e immaginatevi lo strano effetto provato quando ho visto stampata qualche mia foto o riga buttata giù. Non ambivo a nessuna collaborazione, sponsorizzazione o come voi volete chiamarla: promoter, tester ecc ecc ecc. Niente. Non mi sono mai proposto, “prostituito”, messo in mostra o altro per questo (a differenza di quanto capita ora specialmente sui social network). All’età di 31 anni dopo tante amicizie nate e rapporti coltivati, dopo aver partecipato per puro divertimento ad un concorso fotografico e ricevuto tante lunghissime telefonate, è arrivata la proposta che mai mi sarei aspettato. Suonava strana, certo mi lusingava parecchio e nella testa mi ripetevo se sarei stato all’altezza di tale onere (si perchè le cose si fanno con responsabilità amici miei). Collaboratore. Pensate che col sorriso da ebete abbia detto immediatamente di si? Che sia corso al bar o al club a mettermi in mostra? Ahahahahaahahah, niente di più sbagliato. Ci ho pensato tanto e al tempo stesso entravo sempre più in empatia con il pensiero e la filosofia dell’azienda FBI BAITS e del suo titolare Tommaso Cappuccio che ringrazio di cuore, per quello che stava facendo per me. Ho visto una possibilità di crescita come uomo e pescatore, capirne di più collaborando con un’azienda e potendomi confrontare con carpisti di esperienza attivi su tutto il territorio italiano. Chiarito ogni dubbio e messo le cose in chiaro (no mi spiace non abbiamo parlato di soldi ma di come fare al meglio le cose ed essere utile all’azienda) ho iniziato seriamente quest’avventura indossando poi una maglietta ed un cappellino giallo e nero. Ricordo ancora la forte emozione provata. Mi e ci siamo messi alla prova. Ho sudato, ci ho messo impegno, ho dato e ricevuto soddisfazioni. Ho fatto i “compiti a casa”, ho creduto ed investito tempo, sbagliato e corretto il tiro, fatto riunioni e approfondito rapporti personali con tutti. Giorno dopo giorno e mese dopo mese mi sono integrato, fortificato e grazie a questi rapporti ho fatto qualche step in avanti sul mio lungo cammino. Sono arrivate tante soddisfazioni, ricevo calore umano ogni volta che ci sentiamo al telefono sia per cazzeggio che per una cattura (sia grande che piccola e potrei documentare la cosa). Il tempo è passato in fretta e dopo 12 mesi ho tirato le somme: che annata fantastica. Proviamoci ancora. Troverete sicuramente sbagliato il mio tessere le lodi di FBI BAITS facendomi passare per l’oste al quale chiedere le bontà del vino ma amici miei devo farlo e sapete perchè? Non ci crederete mai ma non è una fredda collaborazione “dico-fai-stai zitto” ma è un qualcosa di vivo, caldo è una vera e propria famiglia e come nella vita di tutti i giorni gli affetti sono una parte importante di noi e faremmo di tutto per preservarli e farli crescere. Pensare a cosa possiamo fare noi per l’azienda invece che cosa possa l’azienda fare per noi (prendo spunto dalle parole di un famoso presidente degli Stati Uniti) potrebbe essere una chiave di volta. Queste mie righe sintetiche e prive di toni polemici vogliono essere solo la testimonianza di una bella e pulita esperienza. Ultimamente non si fa altro che contestare e parlar male di certe figure nel mondo della pesca. Una vera e propria caccia alle streghe. Tante volte avete sicuramente ragione, si vede veramente di tutto in giro, ma non commettete l’errore di generalizzare. C’è chi si impegna seriamente e non trovo giusto sia paragonato a chi magari vive senza scrupoli. Come nella vita di tutti i giorni ci sono persone e persone. Per tutte quelle con la coscienza a posto e l’animo sereno, queste mie parole servano loro come attestato di stima.